Notti Romane II

Versi sparsi – 2006

Notte pellegrina, notte romana,

macchine che scivolano come pesci,

un uomo solo, una donna sola,

un viandante solo, schivo e diffidente,

sempre sospettoso e incazzato.

La donna guarda il buco buio alla fine della strada,

ha i capelli grigi come mia madre,

e vestiti troppo leggeri.

Muoio dalla voglia di chiederle dove è stata.

A quest’ora ognuno è preso dal proprio buio.